Conoscete la teoria dei “7 Sosia”? E’ quella teoria secondo cui per ognuno di noi, nel mondo, esisterebbero 7 doppioni, 7 controfigure, 7 uomini o donne tali e quali a noi. La natura umana può impegnarsi a mescolare le carte, ma le variabili, per quanto sterminate, risultano comunque finite e quindi soggette a ripetersi! “Ehi, ma tu sei tale e quale al mio benzinaio!”, “…al mio parrucchiere!”, “…alla mia estetista!”, “…a quel cantante…come si chiama?..dai quello famoso…”. Non c’è vaccino di immunità, siamo tutti destinati al “tale e quale”!
Ma se c’è una regola ci sarà anche l’eccezione. Esistono casi particolari, persone i cui tratti somatici e trasformismo espressivo si coniugano insieme in maniera così imprevedibile da sfuggire alla statistica? Si può essere tali e quali a se stessi? È la domanda che si pone Gabriele, cominciando così un percorso a ritroso attraverso la sua carriera, fatto di ricordi, suoni e musica, che dalla televisione vuole tornare alle origini, in quel teatro che lo ha consacrato al grande pubblico. Dal comico alla commedia degli equivoci al cabaret, lui che sembrava un predestinato al “tale e quale”, affronta ogni genere con disinvoltura e leggerezza, immergendosi in racconti di vita vissuta nel segno della risata, ma che toccano le corde del cuore, e rimangono impressi nella memoria dello spettatore che ha già imparato ad amarlo per questa sua poliedricità.
Uno spettacolo nuovo, dinamico in cui Gabriele porta in scena insieme a sé un po’ di persone, quelle che fanno parte della sua vita artistica e non, che prendono corpo all’interno di una drammaturgia lineare fatta di monologhi e racconti che strizzano l’occhio al varietà, quello “d’altri tempi”, quello con la V maiuscola. Riesce così ad aprire finestre sulle varie situazioni che compongono la quotidianità umana: i rapporti con la famiglia, con i parenti, con i luoghi della giovinezza, con la grande città, con le tradizioni… tutto trattato con spirito dissacrante ma al tempo stesso poetico e attuale. Una prova d’attore completa e sfaccettata, un ritorno al passato come espressione della maturità artistica di un mattatore della risata, oltre la quale nessuno, spettatore compreso, sarà più solamente…tale e quale a sé!